Monday, March 31, 2008

Karaoke Revolution Microphone Compatible

Post post viaggio.


Ariecchime uebnauti.
I spent a while to recover and rediscover the tracks from my tourist-premium in France, and yet still I stop occasionally and think, 'What am I doing here acciderboli breaded, in this hole of Turkey? ".
say that the returns are always-or nearly-so, but put the being of God, all that is beautiful I have seen (not counting the usual coupled TUR IFFEL LUVR bar-bar SCIAMPS ELISE 'and bla bla bla) and How do they live there ... Well, back to this dump full of Burini gave me a little decompensation.
Yes, I actually said TOPAIA e BURINI, perché in confronto ai francesci siamo i Watussi dopo il cagotto. Loro non urlano, sussurrano. Se ti urtano in metropolitana ti ammaliano con un "parrrrrrdon" e tu sei lì che dici "Mannòòò, non ti preoccupare, urtami ancora! Urtèmmmuàà". Se lo fanno qui è pure colpa tua che stavi in mezzo: "Aooo spostateeee!".
NON ho visto nessuno con la baguette sotto l'ascella, segno di una probabile leggenda metropolitana. Sul portone non hanno il citofono, ma una combinazione numerica da digitare: se non la sai (perché evidentemente non sei conosciuto dal padrone di casa) non entri, t'attacchi.
Tradotto in spiccioli significa: niente testimoni di ge(n)ova che suonano per portarti il messaggio di pace, niente pubblicità dei centri dimagranti sobrino, niente rotture. Il codice lo si da solo a chi si vuole, gli altri RAUS.
Certo, se poi sei il padrone di casa e torni dopo una serata passata a bere litri e litri di birra, sidro e shampagn (leggi: coma etilico) allora lì sono cazzi, sfido a ricordare il codice. Ma è geniale lo stesso.
Insomma, Parigi è superlativa. Si respira un'altra aria, tutti gironzolano tranquilli tra le viuzze, fermandosi sul lungo Senna a guardare le bancarelle che NON vendono occhiali farlocchi, magliette con scritte tipo "VERSACE n'artro litro" o "poooooo poooo popopo poooooooooo", ma libri, romanzi, vecchi giornali anni '60, poster cinematografici eccetera. Ovunque puoi affittare biciclette (e pagare con il bancomat), e girare per i quartieri.
Ci ritornerò sicuramente, vista la fila che c'era ai vari musei (LUVR in primis) e che non mi hanno permesso di visitare nulla in quel senso.
Quasi quasi mi trasferirei domani.


0 comments:

Post a Comment